Il growth hacking è un mindset, non una tecnica.
Che voi siate imprenditori, startupper, ricercatori universitari o project manager, vi sarete sicuramente scontrati con la necessità di impadronirvi di tecniche per il miglioramento della vostra attività. Avrete di sicuro dato uno sguardo in giro, avrete confrontato il vostro lavoro con quello dei vostri competitor, cercando di carpire i segreti del successo di uno dei vostri collegamenti più attivi su LinkedIn, Twitter, Instagram.
Poi, con ogni probabilità, avrete letto di questi Growth Hacker, queste personalità che stanno via via sostituendo le principali figure di marketing in azienda e che stanno scalando le classifiche di rating degli algoritmi di LinkedIn a una velocità strepitosa.
Se vi siete chiesti se esistono delle formule magiche per crescere velocemente, senza una buona dose di passione o, meglio ancora di pazienza, ecco a voi la risposta.
No, non esistono formule magiche.
È questo uno dei primi aspetti da considerare se ci si vuole approcciare a quello che rappresenta il mindset del growth hacking, una diversa attitudine ai processi del nostro lavoro, un modello di crescita fatto di sperimentazione continua e di veloci test che possono farci capire se la strada che stiamo percorrendo è giusta o se dobbiamo rivedere qualcosa, spesso cambiando completamente rotta.
Uno dei libri più interessanti sull’argomento (e che potete trovare da pochi giorni in libreria) è Growth Hacking Mindset, il nuovo titolo di Raffaele Gaito, che dalla vicinissima Salerno ha conquistato tutta l’Italia con le sue lezioni sul tema growth hacking.
Si tratta del suo secondo libro nel quale racconta la crescita esponenziale dei progetti d’azienda attraverso un approccio e una metodologia che rendono questo testo un vero manuale o, come hanno commentato in tanti sui social, un “libro da tenere sulla scrivania di lavoro”.
Un mindset per multipotenziali
Una delle peculiarità del growth hacking che più apprezzo è sicuramente la multidisciplinarietà e la capacità di porsi in modo trasversale rispetto agli obiettivi.
Cosa significa? Significa che per ottenere un mindset da growth hacker dovrete necessariamente iniziare a uscire dalla vostra zona di comfort e iniziare ad “osare”, raccogliendo quante più informazioni dalla vostra esperienza e dalla vostra curiosità.
Nella nostra start-up, The Thinking Clouds, ci piace ragionare in questo modo, raccogliendo input da diverse discipline (psicologia, informatica, cinema, arte, storia antica) e riplasmando tutte queste informazioni in prodotti innovativi da proporre sul mercato.
Essendo un’attività di ricerca e sviluppo, si capisce, c’è bisogno di realizzare dei test rapidi associati a studi di fattibilità, analisi dei competitor e sondaggi che permettano di capire se un’idea è scalabile o, ancora meglio, vincente.
È in questa fase che Raffaele Gaito porta valore aggiunto con il suo know how prima con la qualità dei contenuti video postati online e sul suo blog e con il suo ultimo libro, poi.
La rimodulazione di schemi già esistenti, ben descritti e razionalizzati ma soprattutto applicati a casi di studio italiani rendono Growth Hacking Mindset un libro da sfogliare, utilizzare in caso di bisogno e, perché no, leggere solo nei paragrafi che ci interessano maggiormente.
Non si tratta di formule magiche, ma di aprire la mente a un mercato che è in costante rimodulazione, approcciandosi con personalità e, soprattutto, pazienza.
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